lunedì 4 ottobre 2021

(-) Crociata contro le mode indecenti

Riporto alcuni brani tratti dalla splendida allocuzione “Una gioia”, pronunciata il 22 maggio 1951 dal grande Papa Pio XII a sostegno della "Crociata della purezza" indetta dalla gioventù femminile di Azione Cattolica. Apprezzo molto il suo modo di parlare di stampo “combattentistico”.


Una gioia è per Noi, dilette figlie, il benedire nuovamente in voi la santa Crociata della purezza, così opportunamente intrapresa e tanto valorosamente continuata sotto la potente protezione della Vergine tutta pura, Maria Immacolata. Il degno e felice nome di Crociata, da voi scelto e imposto alla bella e grande vostra campagna, mentre s’ingemma della Croce, faro di salvezza al mondo, risveglia i gloriosi ricordi storici delle Crociate dei popoli cristiani, sante spedizioni e battaglie fatte e combattute insieme, sotto i sacri labari, per la conquista dei Luoghi Santi e per la difesa delle regioni cattoliche dalle invasioni e minacce degli infedeli. Anche voi intendete difendere un campo cattolico, il campo della purezza, e conquistarvi e custodirvi quei gigli che spandano il loro profumo, quale nembo del buon odore di Cristo, nelle famiglie, nei ritrovi amichevoli, per le vie, nelle adunanze, negli spettacoli, nei divertimenti pubblici e privati. E una crociata contro gl’insidiatori della morale cristiana, contro i pericoli, che al tranquillo scorrere del buon costume in mezzo ai popoli vengono creando i potenti flutti dell’immoralità traboccanti per le strade del mondo e che investono ogni condizione di vita.

Che oggi esista dappertutto un tale pericolo è non solo un grido ripetuto dalla Chiesa; ma, anche fra gli uomini estranei alla fede cristiana, gli spiriti più chiaroveggenti e solleciti del pubblico bene altamente ne denunciano le spaventevoli minacce per l’ordine sociale e per l’avvenire delle Nazioni, a cui il presente moltiplicarsi delle eccitazioni alla impurità avvelena le radici di vita, mentre rallenta ancor più il freno del male quella indulgenza, che meglio si direbbe negazione, di una parte sempre più estesa della coscienza pubblica, cieca dinanzi ai disordini morali più riprovevoli. […]

La vita dell’uomo sulla terra, anche nei secoli cristiani, è sempre una milizia. Noi dobbiamo salvare le anime nostre e quelle dei nostri fratelli nel nostro tempo, e oggi quel pericolo è certamente aumentato, perché si sono straordinariamente accresciuti gli artifici, in altri tempi confinati in circoli ristretti, di eccitare le passioni: il progresso della stampa, le edizioni a buon mercato come quelle di lusso, le fotografie, le illustrazioni, le riproduzioni artistiche di ogni forma e colore e di ogni prezzo, i cinematografi, gli spettacoli di varietà e cento altri mezzi subdoli e segreti, che propagano gli allettamenti del male e li pongono in mano di tutti, grandi e piccoli, donne e fanciulle. Non è forse sotto gli occhi di tutti una moda ardita, indecorosa per una giovane cristianamente cresciuta? E il cinematografo non fa assistere a rappresentazioni, che già si rifugiavano in recinti, dove non si sarebbe mai osato mettere il piede?

Dinanzi a questi pericoli, in non pochi paesi, i pubblici poteri hanno preso provvedimenti, legislativi od amministrativi, volti ad arginare lo straripamento dell’immoralità. Ma nel campo morale l’azione esteriore delle Autorità, anche le più potenti, per lodevole ed utile e necessaria che sia, non è mai che da sola valga a ottenere quei frutti sinceri e salutari che sanino le anime, sulle quali conviene che operi più alta virtù.

E sulle anime ha da operare la Chiesa, e al suo servigio l’Azione Cattolica […] entrando in lotta contro i pericoli del mal costume, combattendoli in tutti i campi a voi aperti: nel campo della moda, dei vestiti e degli abbigliamenti, nel campo dell’igiene e dello sport, nel campo delle relazioni sociali e dei divertimenti. Vostre armi saranno la vostra parola e il vostro esempio, la vostra cortesia e il vostro contegno, armi che anche ad altri attestano e rendono possibile e lodevole il comportamento che onora voi e la vostra attività.

Non è Nostro proposito di ritracciare qui il triste e troppo noto quadro dei disordini che si affacciano ai vostri occhi: vesti così esigue o tali da sembrar fatte piuttosto per porre in maggior rilievo ciò che dovrebbero velare; [...] danze, spettacoli, audizioni, letture, illustrazioni, decorazioni, in cui la mania del divertimento e del piacere accumula i più gravi pericoli. Intendiamo invece ora di ricordarvi e rimettervi sotto lo sguardo della mente i principi della fede cristiana, che in queste materie devono illuminare i vostri giudizi, guidare i vostri passi e la vostra condotta, ispirare e sostenere la vostra lotta spirituale.

Giacché ben si tratta di una lotta. La purezza delle anime, viventi della grazia soprannaturale, non si conserva né si conserverà mai senza combattimento. [...] Questa lotta inevitabile voi l’accettate coraggiosamente e cristianamente. Lo scopo dunque della vostra azione comune non può essere di sopprimerla totalmente; ma deve tendere ad ottenere che questo necessario combattimento spirituale non sia reso per le anime più difficile, più pericoloso, dalle circostanze esteriori, dall’atmosfera nella quale debbono sostenerlo e proseguirlo quei cuori che ne soffrono gli assalti. [...] Il fine pertanto della vostra lotta vuol essere che la purezza cristiana, condizione di salvezza per le anime, riesca meno ardua a tutte le buone volontà, sicché le tentazioni, nascenti dalle contingenze esteriori, non sorpassino i limiti di quella resistenza, che con la grazia divina il mediocre vigore di molte anime vale ad opporvi. Per raggiungere cosi santo e virtuoso intento, conviene agire sopra circoli e correnti di idee, sui quali, se poco o nulla potrebbe un’azione individuale e isolata, assai efficacemente è in grado di operare un’azione comune. Se l’unione fa la forza, solo un gruppo compatto, numeroso quanto mai può essere, di risoluti e non pavidi spiriti cristiani saprà, dove la loro coscienza parli ed esiga, scuotere il giogo di certi ambienti sociali, svincolarsi dalla tirannide, oggi più forte che mai, delle mode di ogni sorta, mode nel vestito, mode negli usi e nelle relazioni della vita. […] Oggidì la Crociata per voi, dilette figlie, non è di spada nè di sangue nè dì martirio, ma di esempio, di parola e di esortazione. Contro le vostre energie e i vostri propositi sta il demone della impurità e della licenza dei costumi, qual capitale nemico: levate alta la fronte al cielo, dal quale Cristo e l’Immacolata Vergine sua Madre vi contemplano; siate forti e inflessibili nel compimento del vostro dovere di cristiane; movete contro la corruzione, che sgagliardisce la gioventù, a difesa della purezza; rendete un tale servigio, che supera ogni prezzo, alla vostra cara patria, efficacemente operando e cooperando a diffondere nelle anime più di purezza e di candore, che valga a renderle più prudenti, più vigili, più rette, più forti, più generose. [...]