lunedì 4 ottobre 2021

(-) Differenza tra il "sentire" la tentazione e l'acconsentire alla tentazione

Pubblico una lettera che ho scritto a una ragazza che mi ha fatto varie domande.


Cara sorella in Cristo,
ti ringrazio per avermi scritto, spero di poter esserti di qualche utilità. Sono contento che apprezzi molto il mio blog [...].

Innanzitutto devo dirti che un conto è accorgersi di "sentire" la tentazione, altro conto è "acconsentire" alla tentazione. Anche i santi sentivano tentazioni di vario tipo, ma in genere non peccavano, perché non vi davano l'assenso della volontà. Faccio un esempio: se una persona sente una tentazione di odio grave verso qualcuno, ma non vi dà l'assenso della volontà (cioè in cuor suo non dice "Sì, mi piace questo peccato", oppure "Sì, voglio fare questo peccato") non solo non commette peccato, bensì merita un premio da parte di Dio (gradi di gloria per il paradiso) e rafforza la propria anima, perché ha sconfitto la tentazione, dimostrando di amare Dio e di essergli fedele. Se una persona spirituale dubita di aver dato pieno consenso a una grave tentazione, secondo molti dotti teologi, tra i quali Sant'Alfonso Maria de Liguori, può tranquillamente presumere di non aver dato il pieno consenso, e quindi non è tenuta a confessare quel peccato dubbio (c'è l'obbligo di confessare solo i peccati mortali di cui si è sicuri di averli commessi) e può anche ricevere la Comunione (anche se in questo caso è bene premettere un "Atto di dolore" per suscitare la contrizione perfetta del cuore, ottenendo così il perdono da parte di Dio, casomai quel peccato mortale dubbio fosse stato realmente commesso).

Stai facendo benissimo a riflettere su quale sia il progetto di Dio su di te. Tante donne mi hanno confidato che sentono un gran desiderio di sposarsi, mettere al mondo dei bimbi, e formare una bella famiglia cristiana, ma, prutroppo, non riescono a trovare un uomo pio (tipo il papà di Santa Teresa di Lisiuex) con cui fidanzarsi vivendo in castità sino al matrimonio e progettare di sposarsi e vivere cristianamente assieme. Secondo me se una donna non riesce a trovare un bravo fidanzato è meglio che rimanga nubile, poiché se si mettesse insieme a un uomo "poco timorato di Dio" rischierebbe di farsi trascinare in un gorgo infernale di peccati gravi sia prima che dopo il matrimonio. La Chiesa Cattolica ha tanto bisogno di famiglie davvero cristiane, non di famiglie nelle quali si vive come se Dio non ci fosse.

Lo stato di vita religioso è più perfetto dello stato matrimoniale, come insegna il Magistero perenne della Chiesa, tuttavia oggi trovare una buona comunità religiosa sta divenendo difficile come trovare un buon fidanzato. Infatti in tante comunità religiose non si vive più col fervore dei tempi del proprio fondatore, osservando fedelmente le proprie regole e costituzioni. Sant'Alfonso Maria de Liguori dice che è meglio restare a casa propria anziché entrare in un monastero "rilassato", poiché entrando in esso ci si mette nel pericolo di farsi trascinare dall'andazzo generale e vivere in maniera "poco edificante" come fanno gli altri religiosi, correndo il rischio di perdere la propria anima.

Ecco perché stai facendo bene a cercare di capire qual è la tua missione su questa Terra, ossia entrare in un buon monastero, oppure sposarti con un uomo pio e spirituale che ama la vita devota.

Al riguardo della scuola di cinema posso dirti che c'è tanto bisogno di avere dei registi o degli attori davvero cristiani. Con un buon film edificante si può fare un gran bene alle anime. Purtroppo, però, il mondo del cinema è un ambiente poco salubre (c'è tanta corruzione morale), quindi se proseguirai questa strada dovrai fare molta attenzione, onde evitare di farti contagiare e trascinare lontano da Dio.

Per quanto riguarda la tentazione di odio che senti nel tuo cuore posso dirti che secondo San Filippo Neri una tentazione svelata al proprio confessore è già mezza vinta. Infatti ci vuole tanta umiltà per compiere un gesto del genere, e il demonio fugge di fronte a questa virtù. Non penso proprio che un bravo sacerdote possa decidere di lasciare la direzione spirituale di un'anima solo perché sente la tentazione di odiare. Mica è colpa sua se sente quella tentazione! Per lasciare la direzione di un'anima servono dei motivi più seri, ad esempio se il confessore dovesse accorgersi che una penitente si è innamorata di lui. Se eventualmente un sacerdote dovesse lasciare la guida di un'anima solo perché sente la tentazione ad odiare, dimostrerebbe di non essere adatto a dirigere un'anima per mancanza di zelo, e quindi è meglio cambiarlo con un altro più idoneo. Bisogna cambiare padre spirituale se ci si accorge che la direzione è inutile o dannosa. È inutile quando non si sente fiducia nei suoi confronti, oppure se lui non corregge i nostri difetti, non ci stimola sulla strada della perfezione cristiana, non ci aiuta a risolvere i nostri problemi, non dimostra di essere molto interessato alla nostra santificazione, eccetera. La direzione spirituale diventa addirittura dannosa se ci rendiamo conto che il direttore non è sufficientemente istruito, prudente e caritatevole; se tollera le nostre mancanze, o se vede le cose da un punto di vista troppo naturale e umano; se durante la direzione perde tempo parlando di cose frivole e totalmente estranee alla vita spirituale; se cerca di imporre pesi troppo pesanti; se i suoi consigli ci fanno regredire, anziché avanzare sulla strada della perfezione cristiana. È molto importante vedere se tratta l'anima che dirige in modo caritatevole e paterno. Senza carità è difficile avere la fiducia necessaria per aprirgli il cuore e parlargli con franchezza.

Circa il rischio di perdere la fede posso dirti che teoricamente è possibile, tuttavia nel tuo caso penso che tu abbia buone possibilità di perseverare nel cammino di perfezione cristiana. Dico ciò perché ti vedo determinata a perseverare e stai cercando i mezzi per restare fedele al Signore. Il fatto stesso che mi hai scritto per confidarmi tante cose che hai nel cuore dimostra che desideri continuare a combattere la "buona battaglia della fede", come la chiamava San Paolo Apostolo. Secondo me hai solo bisogno di qualcuno che, quando ne senti il bisogno, possa dirti delle parole di conforto per incoraggiarti a perseverare nel cammino cristiano.

Spero di esserti stato di qualche aiuto. Non esitare a scrivermi ogni volta che vorrai chiarire qualche dubbio, oppure sentirai semplicemente il desiderio di parlare di argomenti religiosi con una persona che ti comprende.

Approfitto dell'occasione per porgerti i miei più cordiali e fraterni saluti in Cordibus Jesu et Mariae.

Cordialiter

Oremus ad invicem!



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