lunedì 21 dicembre 2020

Della nascita di Gesù nella grotta di Betlemme

Dagli scritti di Sant'Alfonso Maria de Liguori (1696 - 1787).


Essendo già uscito l'editto dell'imperator di Roma che andasse ognuno a scriversi nella sua propria patria, Giuseppe partì con la sua sposa Maria per andare a scriversi in Betlemme. Oh Dio, quanto dovette patire la Vergine santa in questo viaggio, che fu di quattro giornate per vie di montagna ed in tempo d'inverno, con freddo, vento e pioggia! Giunti che furono colà, venne il tempo del parto; onde Giuseppe si pose a cercare per quella città qualche alloggio, dove potesse partorire Maria. Ma poiché poveri, furono discacciati da tutti,  anche dall'osteria, dove gli altri poveri erano stati accolti. Onde in quella notte uscirono dalla città, e trovando una grotta, ivi entrò Maria. Ma Giuseppe le disse: Sposa mia, come puoi stare questa notte in questo luogo così umido e freddo, e qui partorire? Non vedi che questa è stalla di animali? Ma rispose Maria: Ah Giuseppe mio, eppur è vero che quella grotta è il palazzo reale in cui vuol nascere il Figlio di Dio.

Ed ecco già che venuta l'ora del parto, stando la santa Verginella genuflessa in orazione, vide tutt'insieme illuminata quella spelonca da una gran luce, ella abbassò gli occhi, ed ecco che mirò già nato in terra il Figlio di Dio da tenero bambino, che tremava di freddo e piangeva; onde prima l'adora come suo Dio, poi se lo mise in seno, e lo fasciò con quei poveri pannicelli che aveva con sé, e finalmente così fasciato lo ripose a giacere dentro una mangiatoia sopra la paglia. Ecco come ha voluto nascere il Figlio dell'Eterno Padre per nostro amore. Diceva S. Maria Maddalena de' Pazzi che le anime innamorate di Gesù Cristo, stando ai piedi del santo bambino, debbono fare l'officio delle bestie della stalla di Betlemme, che coi loro fiati riscaldavano Gesù; e così anche loro debbono riscaldarlo coi sospiri d'amore.

Affetti e preghiere

Adorato mio bambino, io non avrei ardire di stare ai vostri piedi, se non sapessi che voi stesso m'invitate di accostarmi a voi. Io son quello che coi peccati miei vi ho fatto spargere tante lacrime nella stalla di Betlemme. Ma giacché voi siete venuto in terra a perdonare i peccatori pentiti, perdonate anche me, mentre io mi pento sommamente di avere disprezzato voi mio Salvatore e Dio, che siete così buono e tanto mi avete amato. Voi in questa notte dispensate grazie grandi a tante anime; consolate anche l'anima mia. La grazia che voglio è la grazia d'amarvi da oggi avanti con tutto il mio cuore; infiammatemi tutto del vostro santo amore. V'amo Dio mio, fatto bambino per me. Deh non permettete ch'io smetta d'amarvi.

O Maria, madre mia, voi tutto potete con le vostre preghiere; altro non vi domando, pregate Gesù per me.



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