Alcuni teologi modernisti affermano erroneamente che l'unione ipostatica delle due nature di Cristo (la natura divina e quella umana) è esistita dall'eternità. La Chiesa Cattolica invece afferma che ebbe inizio nel momento del concepimento di Gesù nel grembo della Beata Vergine Maria (si tratta di una dottrina "de fide" e quindi non è opinabile, essendo infallibile). Ecco cosa dice in proposito il dottissimo sacerdote Ludovico Ott (1906-1985) nel suo celebre "Compendio di Teologia Dogmatica" (Herder-Marietti, Torino, 1969):
Inizio dell'unione ipostatica.
L'unione ipostatica della natura umana in Cristo con il Logos divino si compì nell'istante della concezione. De fide.
Si oppone a questo dogma la dottrina di Origene secondo la quale l'anima di Cristo preesisteva ed era congiunta con il Logos divino già prima dell'incarnazione (D. 204 [DS. 404]), e l'idea gnostica per cui il Logos discese nell'uomo Gesù solo all'atto del battesimo.
[...]
S. CIRILLO DI ALESSANDRIA insegna che «il Logos Dio ha unito a sé all'istante della concezione il tempio (la natura umana) preso dalla Vergine santa» (Ep. 39) e che «mai ci fu un puro uomo Gesù prima della unione di Dio con lui» (Adv. nolentes confiteri s. Virginem esse deiparam 4). Cfr. LEONE I, Ep. 35, 3.
La vera maternità di Maria richiede che la concezione e l'inizio dell'unione ipostatica coincidano nello stesso tempo.