mercoledì 8 gennaio 2020

(-) Avere la tentazione di suicidarsi

Mi ha scritto una giovane sposa dicendomi che in passato desiderava diventare suora ma poi si è sposata e ha avuto un bimbo. Adesso è pentita e teme di disperarsi e di suicidarsi. Chi si toglie la vita dà un grande dispiacere a Dio. Pubblico la mia risposta che forse potrebbe essere utile ad altre persone.


Cara sorella in Cristo,
ti ringrazio di avermi scritto, spero di poter esserti di qualche aiuto. Preciso che non sono un prete, ma un semplice fedele laico devoto di Sant’Alfonso Maria de Liguori, Dottore della Chiesa.

Sant’Alfonso insegna che affinché una persona possa considerare vera la sua vocazione devono avvenire tre cose: 1) deve esserci la retta intenzione di colui che vuole abbracciare la vita consacrata; 2) deve esserci l’assenza di impedimenti, ad esempio malattie mentali, genitori in stato di bisogno, eccetera; 3) i superiori devono accettare la richiesta di quella persona di essere ammessa nel proprio istituto religioso. Tante ragazze che mi avevano detto di avere la vocazione, non sono state ritenute idonee dalle superiore a cui si erano rivolte. Spesso la gente confonde la vocazione alla santità (che è comune a tutti i cristiani) con la vocazione religiosa. Anche i genitori di Santa Teresina quando erano giovani tentarono di abbracciare la vita consacrata, ma vennero scartati. Dio aveva progettato per loro un’altra importante missione: dar vita a una splendida famiglia veramente cristiana. Ti dico tutto ciò per farti capire che non possiamo affermare con certezza che quel che sentivi nel tuo cuore era non solo una vocazione alla santità ma anche alla vita consacrata, poiché questa valutazione spetta alla superiora e alle sue collaboratrici.

Inoltre bisogna dire che oggi è molto difficile trovare un buon monastero in cui entrare. Sant’Alfonso dice che è meglio restare a casa propria anziché entrare in un monastero rilassato, dove non si vive più in maniera davvero religiosa, osservando fedelmente le proprie Costituzioni e impegnandosi con ardore nella pratica delle virtù cristiane. Tanti lettori e lettrici che hanno vissuto in conventi e monasteri rilassati mi hanno raccontato delle cose molto tristi (alcune delle quali particolarmente gravi). Altre persone sono entrate invece in monasteri che all’apparenza sembravano di stretta osservanza, ma erano talmente rigidi e severi da causare immani sofferenze (infatti non poche ragazze sono uscite depresse, esaurite o con altri traumi). I monasteri devono essere di stretta osservanza, ma non devono sprofondare in forme di estremismo che causano mancanze di carità. A che serve pregare molte ore, fare digiuni e usare la disciplina (uno strumento utilizzato in molte comunità monastiche per autoflagellarsi) se poi si manca contro la carità? Ve bene fare queste cose, ma la carità deve essere al centro, altrimenti non servono a nulla, come insegna lo Spirito Santo per mezzo di San Paolo. Lo ripeto, di questi tempi non è facile trovare un buon monastero fervoroso e osservante, ricco di devozione e carità. Se tu fossi entrata in uno di quei monasteri di cui mi sono state raccontate cose che dispiacciono molto, avresti rischiato di perdere la fede o di vivere in maniera poco religiosa, mettendo a grave repentaglio la salvezza della tua anima. 

Ma ipotizziamo che la tua fosse stata una vera vocazione religiosa. In questo caso non dovresti affatto disperare di salvarti l’anima. Sant’Alfonso e vari dotti autori affermano che ordinariamente il rifiutare di seguire la chiamata di Dio alla vita religiosa è solo un peccato veniale (cioè leggero), mentre altri teologi affermano che non è un peccato, poiché è solo un consiglio, non un precetto, tuttavia chi non adempie la propria vocazione va incontro a degli inconvenienti. 

Il demonio è il nemico del genere umano e cerca di seminare disperazione e tenta al suicidio poiché sa che in questo modo semina confusione e, quando si è confusi, non si riesce più a progredire nel cammino di perfezione cristiana. San Luigi Gonzaga dice che in diavolo nel torbido pesca sempre qualcosa. Gesù ti vuole tanto bene e desidera che tu un giorno possa unirti con Lui nella Patria Celeste. Il Redentore Divino conosceva bene ogni singolo peccato che avresti commesso nella vita, tuttavia volle immolarsi lo stesso sulla Croce del Golgota per salvare la tua anima, che gli è tanto cara. A prescindere se la tua vocazione fosse o no quella religiosa, il Signore ti ama assai e farà di tutto pur di riuscire a salvare la tua anima, la quale gli è costata molte sofferenze in tutta la sua vita terrena, soprattutto nei giorni della sua Passione. 

Anche se una persona avesse ucciso centinaia di innocenti e commesso tanti altri crimini efferati, non deve mai disperare di salvarsi, se torna ai piedi di Gesù con cuore contrito. Bisogna sempre confidare nell’infinita misericordia di Dio. La Beata Elisabetta Canori Mori in gioventù desiderava vivere unita a Dio e giunse addirittura a fare voto di castità perpetua. Poi però si lasciò attrarre dal mondo, si sposò ed ebbe dei figli. Ben presto si pentì degli errori fatti e si convertì. Pur essendo una donna sposata visse santamente e raggiunse un elevato grado di perfezione. Adesso vive in Cielo, ove assieme agli angeli e i santi, inneggerà per sempre a Dio misericordioso. Se si è salvata lei puoi salvarti anche tu. Dio lo vuole!

Sant’Alfonso nel libro intitolato “Uniformità alla volontà di Dio” insegna che nulla nella vita capita per cieco caso. Ovviamente il Signore non vuole il male, tuttavia tollera che ciò venga commesso poiché ha in vista di un bene maggiore. Ad esempio Dio non voleva che i sabei rubassero il bestiame al Santo Giobbe, tuttavia tollerò che venisse commesso il furto poiché voleva che quel pio uomo si esercitasse nella pratica delle virtù. Infatti ancora oggi Giobbe è ricordato per la grande pazienza con cui sopportò tutte le avversità che gli capitarono, e adesso in paradiso viene lautamente ricompensato per il suo esemplare comportamento che ebbe nell’ora della prova.

Il marito della Beata Elisabetta Canori Mori tradiva la sua consorte con un’altra donna. Ma poi quell’uomo si convertì anche grazie alle preghiere e alle penitenze della sua sposa. Noi non conosciamo gli arcani decreti di Dio, pertanto non sappiamo per quale motivo permise che Elisabetta si sposasse nonostante in gioventù le fece comprendere che la voleva tutta per Sé, tuttavia, mentre adesso abbiamo tante speranze che il marito si sia salvato, non sappiamo se si sarebbe convertito se avesse avuto un’altra moglie.

Il Beato Giacomo Alberione dice che le donne hanno la missione di aiutare gli uomini a salvarsi l’anima. Tu sei una persona molto spirituale e noi sappiamo che nulla capita per cieco caso. Se Dio ha voluto, o almeno tollerato, che tu ti sposassi col tuo fidanzato, lo ha fatto in vista di un bene maggiore. Chissà, se il tuo sposo avesse contratto matrimonio con un’altra donna, forse si sarebbe messo in grossi guai (soprattutto da un punto di vista spirituale), mentre adesso ha al proprio fianco una moglie che ama la vita devota e con la quale sarà più facile salvarsi l’anima.

Se tu fossi entrata in monastero, tuo figlio non sarebbe mai nato. E se un giorno avrà la gioia di contemplare la Santissima Trinità in paradiso, sarà felicissimo di aver avuto il dono della vita grazie a te e al tuo sposo. E ancora di più sarà tanto felice Gesù di accogliere nel suo Regno tuo figlio, poiché Lui ama ciascuno di noi con un amore immenso e desidera ardentemente di vivere in nostra compagnia. Dio per sua natura è infinitamente felice, tuttavia più anime vanno in paradiso e più è contento, perché può donare a più creature il suo amore per tutta l’eternità.


Dunque, che fare? Adesso la tua missione è di impegnarti ad imitare lo stile di vita di Santa Zelia Guerin (la mamma di Santa Teresa di Lisieux), Santa Gianna Beretta Molla, Santa Francesca Romana, la Beata Elisabetta Canori Mori e le tante altre donne che hanno vissuto cristianamente nello stato di vita matrimoniale e adesso sono felici di vivere insieme a Gesù buono nel Regno dei Cieli.


Per aspera ad astra! E’ attraverso le difficoltà che si giunge alle stelle. Confida in Gesù e Maria e anche tu potrai giungere in paradiso. Dio ti ama tanto, la sua misericordia è infinita. Coraggio, non arrenderti! 

Cordialiter