mercoledì 17 aprile 2019

Ex corde diligámus nos sincéro

Da quando ho aperto i miei blog sono stato contattato da migliaia di persone. In genere coloro che mi contattano, dopo aver ottenuto le informazioni o l'aiuto di cui avevano bisogno, non si fanno più sentire (molti manco ringraziano). Invece con alcune persone amanti della vita devota è nata una profonda amicizia spirituale. A tal proposito pubblico dei brani di alcuni messaggi che una carissima lettrice mi ha inviato tramite Whatsapp (come al solito, per rispettare la sua riservatezza, non pubblicherò il suo nome).


Caro D., 
             non ti nascondo che ti penso ogni giorno perché ti voglio bene. Pregare per qualcuno fa bene a chi riceve la preghiera ed è di grande beneficio per chi prega. (...) Il nostro volerci bene non è frutto nostro e non è di questa terra (...). Questo pregare vicendevolmente (...) mi ha suscitato gioia e mi sento già rinvigorita nello spirito. Di solito durante la giornata (...) dico delle giaculatorie, non mi sarà difficile ripeterne alcune solo per la tua bella anima a me cara.


Cara sorella in Cristo, 
                                         nutro grande stima nei tuoi confronti, poiché non desideri vivere il cristianesimo in maniera annacquata e superficiale, cioè facendo compromessi al ribasso con la mentalità del mondo, che è opposta a quella del Vangelo, ma desideri praticare con fervore le virtù cristiane, soprattutto la carità, che è la regina delle virtù. Sapere che una persona che io stimo tantissimo mi pensa ogni giorno, prega quotidianamente per me e mi vuole bene, mi è di grande conforto. Tu hai degli effetti benefici su di me, poiché quando mi scrivi riesci spesso a trasmettermi devozione ed entusiasmo. Anche al telefono mi hai dato prova delle tue qualità spirituali.

Spesso i mondani hanno una visione utilitaristica dell'amicizia: fin quando una persona fa comodo e procura dei vantaggi, allora coltivano l'amicizia, quando non fa più comodo, allora "scaricano" la persona "amica". Invece i seguaci di Gesù Cristo considerano l'amicizia come un "mettersi al servizio" della persona amata, come ci ha insegnato lo stesso Redentore Divino, il quale disse di essere venuto sulla terra per servire, non per essere servito. Pertanto, ogni volta che senti bisogno di aiuto, ad esempio per chiarire dei dubbi, oppure per ricevere delle parole di conforto, non esitare a contattarmi. Tu mi sei di edificazione, nutro molta gratitudine nei tuoi confronti per l'affetto sincero e fraterno che riversi su di me, sento il bisogno di sdebitarmi facendo qualcosa per te. Anche io ti voglio bene e sento un forte desiderio di pregare per la tua santificazione. Immagino che nella tua vita anche altre persone ti abbiano detto di volerti bene. Non conosco le loro intenzioni, ma io ti voglio bene davvero, e per questo motivo desidero ardentemente di vederti crescere sempre di più nell'amore per la Santissima Trinità, che è il nostro unico ed eterno Bene. Se noi due ci vogliamo bene come fratelli, il merito è di Dio. Infatti la carità è l'amore soprannaturale che nasce dal Signore (ed è diverso dal semplice amore naturale). Su questa terra è davvero una consolazione poter amarsi con amore di carità. Inoltre sappiamo che volendoci bene in questo modo diamo gusto a Dio, il quale ci ha ordinato: "Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi. Se vi amerete gli uni gli altri, tutti vi riconosceranno come miei discepoli".

Purtroppo sta diventando sempre più raro trovare persone che "si vogliono bene" con amore di carità. Infatti viviamo in una società spietata nella quale ci si fa la guerra per cose da nulla, si sgomita, si calpesta il prossimo per il proprio vantaggio, ecc. Anche tra cristiani spesso avvengono cose scandalose, basti pensare alla feroce persecuzione che da decenni i modernisti stanno attuando contro i cattolici rimasti fedeli al Magistero perenne della Chiesa. Con dispiacere devo dirti che spesso anche negli ambienti legati alla Tradizione avvengono delle mancanze di carità che procurano molta sofferenza in chi le subisce. Ma tutto questo degrado non deve scoraggiarci, ma deve stringerci sempre più a Gesù buono, Colui che consola i nostri cuori. Noi crediamo, noi vogliamo, noi dobbiamo continuare ad impegnarci a vivere il Vangelo amandoci fraternamente gli uni gli altri. Ai tempi di San Paolo i pagani restavano meravigliati nel vedere i cristiani amarsi come fratelli. San Francesco di Sales con la dolcezza e l'amore di carità conquistava i cuori e li conduceva a Dio. L'amore soprannaturale (caritas) è un potente mezzo di apostolato per condurre le anime al Signore, fine ultimo della nostra esistenza. I mondani pensano erroneamente che la nostra sia una religione piena di divieti, adatta solo a persone tristi e cupe. In realtà noi sappiamo che vivere il cristianesimo con coerenza procura tanta gioia interiore, e questa letizia spirituale vale più di tutte le false ed effimere gioie del mondo messe assieme. 

Spesso le persone che "si vogliono bene" si dedicano delle canzoni d'amore. Anche io desidero dedicare a te un canto: "Ubi caritas". Si tratta di un devoto e commuovente canto gregoriano che nel Rito tradizionale viene intonato durante la Messa del Giovedì Santo, in onore dell'istituzione dell'Eucaristia. Quella notte, mentre gli uomini stavano cospirando per dare la morte a Gesù buono, il Redentore Divino istituiva il Sacramento dell'Amore per potersi unire a noi su questa terra sino alla fine del mondo. Vorrei che questo canto diventi la "colonna sonora" della nostra splendida amicizia spirituale. Ecco il testo (ovviamente in latino è molto più espressivo, e quindi eleva maggiormente l'animo a Dio):

Ubi cáritas et amor, Deus ibi est                 (Ove vi è carità e amore, ivi c'è Dio)
Congregávit nos in unum Christi amor     (L'amore di Cristo ci ha riuniti assieme)
Exsultémus, et in ipso jucundémur            (Esultiamo, e in Lui rallegriamoci)
Timeámus, et amémus Deum vivum          (Temiamo e amiamo il Dio vivo)
Et ex corde diligámus nos sincéro              (E amiamoci con cuore sincero)

Ubi cáritas et amor, Deus ibi est                   (Ove vi è carità e amore, ivi c'è Dio)
Simul ergo cum in unum congregámur:      (Radunati quindi assieme )
ne nos mente dividámur caveámus              (Cerchiamo di allontanare la discordia)
Cessent júrgia malígna, cessent lites            (Cessino le contese maligne, cessino le liti)
Et in médio nostri sit Christus Deus             (E in mezzo a noi ci sia Cristo Dio)

Ubi cáritas et amor, Deus ibi est                              (Ove vi è carità e amore, ivi c'è Dio)
Simul quoque cum beátis videámus                        (Fa' che vediamo coi beati) 
Glorianter vultum tuum, Christe Deus                   (il tuo volto in gloria, Cristo Dio)
Gáudium, quod est imménsum, atque probum    (godendo così la gioia che è immensa e pura)
saécula per infiníta saeculórum                               (per gli infiniti secoli)
Amen

Ammetto che volerti bene non è un grande merito per me, poiché è una cosa molto facile che non mi costa nessuna fatica (invece amare i nemici o le persone antipatiche è molto più meritorio poiché mi costa fatica). Tuttavia sono contento di dare un po' di gusto a Dio con la nostra consolante e fraterna amicizia spirituale. Per me è un onore sapere che mi consideri tuo "fratello adottivo". Sono grato a Dio per avermi fatto conoscere te, Maristella, Elvira e altre persone spirituali con le quali condividere il cammino verso il supremo ed eterno traguardo della Patria Celeste.

Rinnovandoti la mia stima e la mia sincera gratitudine per avermi dato il privilegio di poter allacciare con te una fraterna amicizia spirituale, ti saluto cordialmente nei Cuori di Cristo Re e Maria Regina.

Cordialiter

Timeámus et amémus Deum vivum et ex corde diligámus nos sincéro!