Grazie a Dio per il momento il ddl Zan non è ancora una legge dello Stato, ma se il Senato della Repubblica dovesse approvarlo senza modifiche, per noi si aprirebbe una drammatica stagione di persecuzione.
Per esempio se gay, lesbiche oppure delle suore comuniste andassero dal vescovo per chiedergli di essere ordinati preti, e costui si rifiutasse di ammetterli in seminario, potrebbero trascinarlo in tribunale con l'accusa di "discriminazione di genere", e il giudice, oltre a mandarlo in carcere, potrebbe anche ingiungergli di ammettere gli accusatori in seminario! Sarebbe una catastrofe anche perché le ordinazioni sacerdotali delle donne sono invalide.
Purtroppo ancora una volta dobbiamo constatare che i modernisti sono i collaborazionisti del regime culturale progressista. Mentre sulla questione dei migranti erano sempre pronti ad aprire bocca per dire pubblicamente che dovevamo accogliere tutti gli extracomunitari desiderosi di venire clandestinamente qui da noi (senza dire come fare per dare a questa gente un onesto lavoro con cui poter vivere dignitosamente), adesso che i cattolici rischiano una feroce persecuzione, se il ddl Zan venisse approvato, se ne stanno zitti e tranquilli come se ciò non fosse un problema. L'impressione è che la loro principale preoccupazione sia il cercare di fermare l'avanzata del movimento tradizionale, mentre del regime culturale massonico-progressista non gli importa nulla. La cricca modernista è lo zerbino della massoneria.