Vecchi libri di Teologia Morale per “onanismo” intendono l'utilizzo di qualsiasi metodo “contro natura”, come ad esempio l'uso dei preservativi, per impedire la procreazione della prole. Se per seri motivi una coppia non può permettersi di mettere al mondo tanti figli, in questo caso, per non peccare contro la Legge naturale scritta da Dio nei nostri cuori, può utilizzare i “metodi naturali”. L'onanismo è colpa grave. Purtroppo, però, oggi molti cristiani (anche tra coloro che vanno a Messa tutte le domeniche) non comprendono la gravità morale dell'utilizzo degli anticoncezionali “contro natura”. A tal proposito riporto un brano tratto da un libretto di Don Giuseppe Tomaselli, nel quale l'autore fa un esempio di come si confessano certe persone.
- Avete portato rispetto ai vostri genitori?
- Sono già morti... e meno male!...
- Come... meno male?... Non volevate loro del bene?
- Ecco come stanno le cose! Negli ultimi anni, siccome erano già vecchi, si rendevano insopportabili. Mi facevano montare in collera spesso ed allora non misuravo più le parole. Mi ricordo anzi che una volta nella rabbia diedi uno spintone a mia madre e la feci cadere a terra. Essa pianse quella volta... Ma poi me ne pentii.
- Ed i vostri figli avete saputo educarli?
- Non m'interroghi su questo, perché i miei figli sono educatissimi. Lei s'informi con i vicini di casa! Fossero così educati anche i figli di tanti e tanti!...
- Intendo parlare della educazione religiosa e morale.
- I figli miei sono moralissimi; mai al tribunale, mai una rissa, mai un disonore in casa!... Siccome ho avuto tre figli, essendo pochi, ho potuto educarli benone!
- Avete tre figli!... Ma è stato il Signore che ve ne ha mandati così pochi, oppure è stata colpa vostra?
- Reverendo, e come potrebbe tirare avanti una famiglia, se ci fossero sette oppure otto figliuoli?
- Voi non sapete che impedire l'opera creatrice di Dio è uno dei più gravi peccati dell'umanità?
- Sarà!... Ma davanti al bisogno è inutile parlare!
- Allora, avete fatto male a sposarvi! Potevate restare celibe e vivere in pace!
- Già, non sposarmi... Tutti i giovani sposano! Io però credo che il vero peccato sia quando si procuri la morte ad una creaturina di otto o nove mesi.
- Questo è delitto! E’ omicidio! Ad ogni modo, o promettete a Dio di mettervi in regola o non vi do l'assoluzione!
- Padre, ma lei è rigoroso! Che cosa importa a lei se io ho tre figli ovvero sette? Agli affari della mia casa devo pensarci io.
- In questo momento io sono il Ministro di un grande Sacramento; devo tutelare la legge di Dio. A me importa niente se voi avete un figlio oppure dieci; ma poiché voi siete sposato, avete degli obblighi gravissimi davanti al Creatore. Se non volete ubbidire alla legge del Signore, la mia assoluzione resta invalida, anzi commetterei io un peccato mortale se amministrassi male un Sacramento. Decidetevi!
- Veramente... non sarei disposto... Allora sarebbe meglio che io mi confessassi in seguito... fra tre o quattro anni!
- Confessarvi fra diversi anni?!... Ma siete sicuro di restare in vita? Non vedete come muoiono tanti che sono più giovani di voi? E ritornando fra qualche anno, avrete poi il pentimento del male fatto?... Se non c'è il vero pentimento, Iddio non perdona!... Purtroppo tante persone illuse fanno come dite voi; credono che con Dio si possa scherzare!... Guai a queste anime!...
- Vedo che l'affare è più importante di quanto credevo! Ma come faremo in casa, se il Signore manderà un altro figlio?
- Dio è grande!... Osservate la sua legge ed avrete la sua benedizione!... Io conosco famiglie di operai con molti figliuoli e vedo che stanno meglio di altre famiglie dove c'è un figlio o due.
- Ma veda, Padre, tutti fanno come faccio io! Vuol dire che tutti costoro andranno all'inferno?
- Se non si rimettono, si danneranno inesorabilmente! Dio è giusto! Guai a chi non vuole sottostare alla sua legge! Il matrimonio è una croce; chi vuol cambiare la croce in divertimento, perirà in eterno!
- Ebbene... mi metto nelle mani di Dio!... Speriamo che Lui mi aiuti!
- Bravo! Abbiate fiducia in Dio!... Rispondete ad altre domande! [...] A proposito dei vostri tre figli... li avete lasciati liberi nella scelta dello stato?
- Che significa?
- Forse i figli maschi volevano diventare Sacerdoti e la donna diventare Suora, e voi vi siete opposto?
- I miei figli Preti?... Sono nemici dei Preti!... Neppure vogliono sentirne parlare! Altro che diventare Preti!
- E la figlia?
- La figlia sì!... Con l'andare sempre in Chiesa, le era venuta la voglia di farsi monaca. Mi ricordo che quando me ne parlò la prima volta, le diedi due schiaffi, soggiungendo: « Ti romperò la testa, se mi parlerai più di queste cose!... Devi sposare! » Essa non voleva andare a matrimonio; ma poiché a casa comando io, l'obbligai ad accettare la mano di un giovane. Da due anni è maritata e sistemata; però non la vedo tanto contenta!
- Avete agito malissimo! Ne darete uno strettissimo conto a Dio!... Ormai non potete riparare il male fatto! Ricordatevi che i genitori sono i custodi dei figli e peccano quando violentano la loro libertà... Vi faccio ora delle interrogazioni sul quinto Comandamento di Dio [...].
[Brano tratto da "L'anima onesta al confessionale" di Don Giuseppe Tomaselli, imprimatur Catania, 15 novembre 1950, Can. Carciotto Vic. Generale].