giovedì 30 luglio 2020

Amarsi come fratelli

Nell'ottobre del 2016 ho incontrato alcune persone che collaborano col blog, tra cui Maristella, che qualche mese prima mi aveva scritto una bella e-mail nella quale rifletteva sul tema dell'amore fraterno e della possibilità di organizzare un incontro tra persone che seguono il sito.


Carissimo fratello in Cristo,
                                               riprendo un concetto che hai espresso più volte e che personalmente condivido.

Nel blog e nei messaggi che ci siamo scambiati affermi che per noi cristiani l'amore fraterno dovrebbe essere il nostro segno distintivo. Ognuno di noi può testimoniare quanto questa situazione si verifichi raramente. Io per esempio non ti conosco personalmente, non ancora perché spero di poterlo fare in questa vita, eppure ti voglio bene come a un fratello. Per me sei importante e io ti ricordo sempre nella preghiera, sono felice quando riusciamo a scambiarci messaggi e a tenerci in contatto. Come ti dicevo questa fraternità mi fa crescere nella Fede e nella devozione, mi sostiene nelle prove.

Ho imparato a usare questo criterio nella valutazione delle amicizie: vedo se mi aiutano nella strada verso il Regno. Quando superano questa prova le considero un dono del Cielo e ringrazio Dio per questo dono incommensurabile e non meritato che nella Sua infinita misericordia mi fa.

Però la domanda resta; perché è tanto difficile amarsi come fratelli? Io penso a causa della nostra natura di creature: se non riusciamo ad amare le altre persone in Gesù e per Gesù cadiamo nelle trappole dell'egoismo. Così non riusciamo ad accogliere i nostri difetti e tantomeno quelli di chi incontriamo: pretendiamo ciò che una creatura non può dare e ci allontanano reciprocamente. Poi penso che la vita quotidiana con i suoi ritmi non ci aiuti a restare vicini tra di noi.

Una volta amavo scrivere lettere su carta ai miei amici. Erano pochi quelli che apprezzavano e rispondevano con entusiasmo. Ora mi sono rivolta alla tecnologia e così scambio email e messaggi Whatsapp. Posso condividere pensieri e riflessioni con le persone che mi sono vicine.

Quando ho letto sul blog la proposta di Chantal di incontrarci ho provato molta gioia. Sicuramente impresa impegnativa, ma... io provo a rilanciare l'idea... perché non tentare? Sarebbe meraviglioso poter passare un po' di tempo tutti insieme: preghiera, condivisione, riflessione, amicizia.

Io non ne so molto ma magari esistono case di accoglienza religiosa per gruppi di persone che desiderano fare un'esperienza spirituale. Queste strutture potrebbero fare al caso nostro. 

Adesso mi fermo perché ho scritto tanto e non vorrei stancarti con tutte le mie parole.

Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi di questo eventuale incontro: ritengo prezioso il tuo parere.

Grazie di tutto!

Nei Cuori Immacolati 

Tua sorella Maristella


Carissima in Cristo,
                               per molti potrebbe apparire assurdo il fatto che tra due persone che non si conoscono di persona sia nato un legame di amicizia spirituale talmente profondo da giungere a considerarsi fratelli. In realtà dovrebbe essere una cosa normale volersi bene tra membri del Corpo Mistico di Cristo, come avveniva ai tempi di San Paolo, quando i pagani restavano meravigliati nel vedere i cristiani amarsi come fratelli.

Da un punto di vista spirituale mi hai donato davvero tanto, perché riesci a trasmettermi conforto, letizia, devozione, desiderio di proseguire il cammino di perfezione cristiana. Sono pochissime le persone che riescono a trasmettermi queste cose in un grado elevato come lo fai tu.  Ho l'impressione che noi due siamo fatti proprio per aiutarci l'un l'altro nel cammino spirituale perché abbiamo tantissime cose in comune. È da oltre un anno che siamo amici, non abbiamo mai avuto problemi (dissapori, equivoci, dispetti, litigi, ecc.) come purtroppo avviene spesso tra i mondani. Con l'aiuto di Dio dobbiamo continuare questa splendida amicizia spirituale e collaborare assieme per la Sua maggior gloria.

Anche io penso che sarebbe bello se io, tu ed altre persone che la pensano come noi potessimo incontrarci tutti assieme per condividere dei momenti di fraterna letizia. Purtroppo, viviamo in una società secolarizzata che “non ci capisce”, e quindi spesso ci sentiamo come stranieri in terra d’esilio quando stiamo tra i seguaci del mondo. Ecco perché siamo felici quando incontriamo altri seguaci di Gesù Cristo che “parlano la nostra stessa lingua”.

A dir la verità per me non sarebbe la prima volta incontrare persone conosciute tramite il blog. Ne ho incontrate molte e posso dirti che conservo dei bellissimi ricordi di fraterna amicizia. Addirittura vari lettori e lettrici mi hanno ospitato (le lettrici sono religiose che mi hanno accolto nelle foresterie dei loro monasteri), e sommando tutti i periodi che sono stato loro ospite ho totalizzato circa 8 mesi (per vari motivi, tra cui le spese di viaggio, non sono riuscito ad accontentare tutti gli inviti che ho ricevuto).

A mio avviso l’ideale sarebbe, come prima volta, di incontrarci in non più di cinque o sei persone. Se fossimo in troppi diventerebbe difficile dedicare a ciascuno il tempo necessario per approfondire il legame d’amicizia. Potremmo incontrarci per alcuni giorni presso la foresteria di qualche comunità monastica mia amica. L’unico vero problema è riuscire a trovare la data giusta che vada bene per tutti. Per il momento vediamo quante sono le persone interessate all'incontro e poi decidiamo come organizzarci.

Ti sono sinceramente grato per questa splendida, limpida e disinteressata amicizia che mi stai donando. La stima che ho nei tuoi confronti è elevatissima. Lo so che ci sono persone mondane che invece ti disprezzano e non ti comprendono, ma questo è un buon segno. Infatti, se un cristiano viene applaudito dai mondani, significa che ha fatto dei compromessi al ribasso con gli oppositori del Vangelo.

In Corde Matris.

Cordialiter